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Ristabilire l’equilibrio tra uomo e api: come?

“Perché le api rinunciano al sonno, alle delizie del miele, all’amore, ai godimenti adorabili che conosce, per esempio, la lor sorella alata, la farfalla? Non potrebbero viver com’essa? Non è la fame che le preme: due o tre fiori bastano a nutrirle, ed esse ne visitano due o trecento ogni ora per accumulare un tesoro di cui non gusteranno la dolcezza. A che scopo affaticarsi tanto? Donde deriva tanto ardore?”

Con queste parole Maurice Maeterlink vinceva il premio nobel per “Vita delle Api” nel 1911.

 

La testimonianza di quanto l’amore a l’ammirazione per l’insetto storico e mitologico per antonomasia abbia interessato la letteratura di tutti i tempi, e non solo quella scientifica.

Ce lo ricorda oggi anche Susanna Tamaro che, con la dolcezza delle parole che caratterizzano la sua narrazione, ci racconta del piacere della sinfonia delle api che abitano i campi a primavera e che nonostante intimoriscano per via del loro pungiglione, rappresentano una risorsa insostituibile tanto per l’ambiente quanto per l’uomo.

L’equilibrio che ha, sin dall’epoca egizia, governato l’intimo rapporto tra essere umano e ape è affascinante, ma labile.

Rischia da un momento all’altro di spezzarsi irrimediabilmente, tocca a noi ristabilirlo.

 

Come?

Operare nel massimo rispetto della natura, dei ritmi fisiologici dell’ape, favorire un‘agricoltura estensiva, aiutare i fiori a crescere indisturbati e non reciderli per far spazio a colture industriali.

Si può fare ancora tanto per ristabilire quell’equilibrio indispensabile e noi lo stiamo facendo.

Tu?

Leggi l’articolo di Susanna Tamaro e consulta il queste nostre pagine (link: https://www.adiapicoltura.it/manifesto-missione-e-vision/) per conoscere meglio il nostro impegno per la sopravvivenza delle api e in favore della biodiversità!

https://www.corriere.it/cronache/17_novembre_24/api-civilta-crisi-alveari-769b8230-d08b-11e7-90be-0a385e484c27.shtml

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